Lil-l-a

Quando Lilla è morta ho preso a caso alcuni dei suoi libri… quelli con titoli conosciuti, le copertine colorate, le dimensioni giuste, l’odore, la semplice attrazione.
Me ne aveva consigliato almeno uno buono quand’era viva, ma in generale le letture che teneva per se non mi esaltavano. Sapevo cosa volevo leggere e il resto non mi interessa purtroppo.

Ad ogni modo, come me Lilla aveva l’abitudine di sottolineare i passaggi che le interessavano. Orecchiette dappertutto. Io le orecchiette non le faccio più. Dopo un po’ si appiattiscono e perdi comunque il segno, uno spreco.
Adesso, dopo un paio d’anni almeno che non c’è più, mi ritrovo uno dei suoi libri tra le mani; ora che ho bisogno di leggere, di non cazzeggiare più col cellulare quando poi passo il resto della giornata davanti al computer.
Forse il libro non mi piacerà, di nuovo, ma è una strana sensazione quella di trovare le frasi ancora segnate a matita. Quando condividi un pensiero o un’idea, queste diventano tue, così quando leggo quei passaggi non appartengono più all’autore, ma sono di Lilla, parlano con la sua voce, e allora vale la pena di leggerli.

PAROLA DEL GIORNO: [das] buch (libro)

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