Yazd

Ho poco tempo per scrivere come al solito, dall’inizio del viaggio… Stiamo girando un sacco e ho visto posti da f-i-a-b-a, che spero potrò descrivere meglio quando tornerò a settembre (o tra qualche giorno, vediamo!). Siamo stati a Kashan, Abyaneh, Isfahan e ora Yazd. Probabilmente l’ultima tappa sarà Shiraz e le rovine di Persepoli.

L’Iran è fantastico e forse avere poco tempo adesso è un bene, perché la tentazione di scrivere per ore di quello che sto vedendo (e vivendo) sarebbe troppo forte.

Il traffico di Tehran è pazzesco, non ho mai visto niente di simile. Ad ogni modo, Shirin mi mostra i posti più belli e riesco ad apprezzare il posto. C’è un parco sopra la città (Park-e Jamshidi-ye) che di notte da una vista splendida della metropoli (sono 13 milioni di abitanti, immaginate le luci di un posto di queste dimensioni visto dell’alto.. magnifico!).

Poi Kashan, con il suo bazar, che si traduce in “mercato”, ma quando ti trovi sotto i suoi portici che vanno dai 400 ai 1000 anni di età l’effetto è ben diverso! Il tetto che è chiuso ai turisti, ma siamo riusciti comunque a salire da una scaletta, sono MAGNIFICI!

Abyaneh, con le sue case di fango rosse di argille, e i paesaggi… l’unesco fa bene a proteggerla.

Ishafan è incredibile, lì c’è la piazza più grande del mondo dopo quella di Tiennamen in Cina: Meidune Imam (piazza dell’Imam). Le 2 moschee e il palazzo dello scià (Abbas I) sono dei capolavori di arte e architettura. Poi la moschea di Jameh, la più grande dell’Iran, antichissima, ha 1 millennio di vita.

Scorrere veloci sull’unica strada che attraversa il deserto, con l’aria calda che ti avvolge come una coperta, senza farti sudare… senza parole quando poi siamo passati davanti il lago di sale (il deserto è quello di Kavir). Siamo appena arrivati a Yazd, ne parlerà magari tra due, tre giorni, devo scappare… un bacione a tutti.