pizza mandolino

La gran parte dei miei colleghi bavaresi non perde mai l’occasione di scherzare sull’Italia e gli Italiani che non lavorano o che, se devono, fanno le cose a cazzo di cane; Che gli italiani “parlare parlare” e che la Germania (ergo baviera) gli paga la crisi che hanno creato proprio loro.

È vero? Vediamo… molti bavaresi approfittano della bella stagione per andare in Italia, adorano mangiare la pizza, bevono cappuccini in quantità industriali (di solito dopo aver mangiato la pizza Diavolo) e sanno tutti qualche parola di italiano, così possono leggere i menù.

Che c’entra? c’entra per dire che l’accanimento bavarese nel criticare l’Italia spesso è solo una manifestazione d’invidia. Me ne sono convinto dopo un viaggio di lavoro con due colleghi tedeschi ad Urbino e per le colline delle Marche: soffrivano, volevano tornare a casa, dove la distanza li aiutava a illudersi che il loro paese fosse il posto migliore della terra.

Arrivo al punto…

Oggi ero in macchina con un mio collega bavarese. Eravamo andati a comprare il pranzo e ovviamente, zak! battuta sull’Italia e gli italiani. Offese gratuite che quasi sempre assecondo e lascio perdere perché in fondo non me frega niente. Poi però, di riflesso, al mio collega è scappata la frase «qui è perfetto», mentre mi guardava con la faccia convinta e l’espressione intensa di chi lo pensa davvero.

Qui in Baviera ci si arriva già con lo stereotipo del posto perfetto. Certo, vai in piscina e la struttura è attrezzatissima, ma almeno qui è una questione di soldi. Te ne accorgi appena vai dal dottore. Lo studio è grande e pulito, il dottore ti visita e subito realizzi che manca di compassione.

La Montalcini, che “parlare parlare” un sacco, spiegava come «l’imperfezione sia più consona alla natura umana. […] Non bisogna crucciarsi di non essere perfetti. Anzi! Se si è perfetti non c’è più niente da fare ed è la fine.», ma al bavarese medio col bis-nonno nazista che bruciava la metà di quelli che incontrava, questo concetto non scalfirà mai il suo schema di valori.

Senza aprire discorsi metafisici, se un giorno riuscissimo a mettere su il posto perfetto, tempo pochi mesi ci romperemmo tutti le scatole e cominceremmo a cambiare di nuovo le cose. Ma come, non era perfetto?! si vede che la perfezione dell’uomo ha la scadenza, o meglio, che la perfezione è la coincidenza con l’ideale, che cambia in continuazione.

Nel frattempo, ogni volta che sono in giro con qualcosa di insolito, dal vestito al modo di fare, un gesto, un oggetto particolare che porto con me o cose ancora più insignificanti, mi accorgo che varie persone che incrocio mi guardano serie, col giudizio negli occhi (e no, non esagero).

Qui in perfettolandia nessuno fa un passo senza aver aver pianificato ogni cosa e la gente ti investe se passi col rosso, perché se hai torto tu meriti di morire.

Tutto questo uccide il dinamismo. L’ordine, le regole e le facce da cazzo fanno appassire qualsiasi istinto di vita.

Insomma, Se la Baviera è davvero perfetta, com’è che sbadiglio così tanto?

FRASE DEL GIORNO: geh mir nicht auf die Eier (Non mi rompere le… uova)

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