WG #2

I got many emails since I put an ad of a spare room in my flatshare. I shouldn’t make fun of those people, Munich’s hard town to find an accommodation, but fuck it.

“Hi…”
by email
on facebook (how did he found me?)
on whatsapp
then he called me.

“I know ALL southpark episodes.”

“Frankly speaking I have nor visa and no account but I have cash.
If there’s no problem with hot water I want to see your house and pay you.”

hot water?

“I would say that I’m a nice guy.”
thank you for not writing “I am a douchebag”

“I am not a master cook […] I just put frozen food into the oven.”

“I am interested in your room.”
oh, really?

“I catched a job in Munich, which is the reason for me searching for rooms now.
[…] I am fairly uncomplicated.”

“About me…”
Five thick paragraphs.

“8:00  I wake up
8:05  I have a shower and go to the toilet 😉 ”
the list went on till 19:30

Massud

Massud is a pizza delivery guy, he speaks italian

and he says “here there are jobs, it’s all the rest that is missing.”

and Massud comes from the Afghanistan, eh, not from California.

Partnachklamm

Di ritorno dal sabato notte, m’imbatto nel Croato in cucina. L’intenzione era un innocente raid alimentare prima di crollare a letto, quando invece parte la chiacchiera. Mi dice che tra qualche ora va a alla stazione, destinazione Partnachklamm, a due passi dal Zugspitze (la montagna più alta della Germania, al confine con l’Austria).
È da qualche settimana che ho quest’idea di visitarlo, m’avrà letto la mente, chissà. Comunque sia, l’idea di dormire fino a mezzogiorno, per poi pentirmi di essere stato pigro, mi da coraggio… “ok, vengo anch’io!”.

Alla stazione una ragazza russa un po’ pazza, amica del Croato, ci raggiunge con due impacciate cinesine alquanto bruttine, tanto che neanche si avvicinano e lui (nel suo modo farfugliare invece di parlare) già mi dice basso “ohmachecaz… che cesse”.

Il Croato è un esempio per l’umanità.

Saliamo sul treno e mi sveglio all’arrivo (Garmisch-Partenkirchen). Questo è uno di quei viaggetti dove seguo fiducioso e senza avere la minima idea di dove sono, orari, opzioni, etc..
Con una circolare arriviamo a dieci minuti a piedi dall’ingresso del parco, una serie di passaggi scavati nella roccia che risalgono il fiume Partnach.

Il “parco” diventa sempre più bello man mano che camminiamo, ma soprattutto umido! È un gocciolare d’acqua, che filtra attraverso la roccia, o nebulizzata dal moto del fiume e dalle cascate in miniatura sparse lungo il percorso. Portatevi una cerata!

Sbuchiamo dall’altra parte della gola, dove il paesaggio si riapre. Invece di continuare controcorrente per la foresta, prendiamo il sentiero che va in alto, per tornare indietro dalla cima della gola e goderci lo spettacolo dall’alto. È meno suggestivo che dal basso. Distante, si perde un po’ il fascino della possenza del fiume, che si dimena e sembra non volerne sapere di scorrere costretto in quegli anfratti.
Ad ogni modo il paesaggio è più vario e verso la fine si capisce bene quanto il fiume sia riuscito a scavare col tempo, così come la natura possa essere testarda, sbucando in alberi anche nei pendii più ripidi.

 

PAROLA DEL GIORNO (de): [der] Fluß (fiume)

Racism 2.0

A video goes on and on in the u-bahn trains
in all of them
It’s about a guy who eats a kebab on a bus
Kebab white sauce drops on the seat
The guy’s dirty hand touches the front seat
Everybody’s staring at him and his kebab mess
Now the time rewind
The guy decide not to eat the kebab anymore
Everybody’s happy
Everybody offer him a brezn
They all eat brezn together
Butter and crumbs
But brezn is fine

tutti insieme

Mi piacciono i fiori
non hanno paura di essere belli
li tiene in mano una signora con lo sguardo triste
se solo avesse fatto
quello che la rendeva felice
la cuoca, l’astronauta, la troia o la maestra
avrei guidato un’auto progettata da lei
indossato un suo vestito
o assistito al suo show
e invece niente.
li terrà fuori al davanzale
come su una tomba
finché appassiranno
ed io vedo tutto questo
e il mio ruolo è dirtelo

Col senno del poi
quello che posso dire è
Non mi ero preparato al ritorno
ho dovuto inventare memorie
pur di riuscire a farmi del male, ma
d’altronde, a cosa sarebbe servito altrimenti?

Al cinema danno Il pianeta delle scimmie
sono quarant’anni che lo danno
davanti a me, un signore si volta a guardare il poster
poi quello di un culo della pubblicità delle vacanze
e qualcuno sta suonando il violino
per raccattare monetine di rame

It seems they all died together
no one saw the other snuffing it
so they kept dying
chissà, forse sono morto anch’io
come gli altri, come gli altri col dubbio.

una donna mangia un panino
dritta sullo sgabello
e riesce ad essere bella
e due sbarbine a terra sugli zaini
per un viaggio che ricorderanno
per tutta la vita, ma ancora non lo sanno

compro il mensile dei mezzi
perché mi costa fatica badare ai controlli
pago, sono in ordine, sono in riga
e non ci sono più a parlarmi
in un mondo muto e conforme

Quello che conta, oltre a questo
è fottere
forse Nastia, più tardi
e Sara, Silvia, Kara e Christine
con un braccio solo, l’altro è ingessato
perché sono caduto dalla bici
ed è stata la cosa migliore
che mi sia capitata da mesi.

[ ]

– What happened to your arm?
– I felt from the bike
– is it broken?
– oh no, I wear the cast just for a week. micro fractures
– well, with micro fractures you need four weeks to recover
– yeah, that’s what they told me as well
– instead, for a fracture you need a whole month
– isn’t the same?
– oh, yeah! ha ha ha

ant that, ladies and gentlemen, was the bavarian humor.

WORD OF THE DAY (de): [der] Unfall (accident)