Luang Prabang / Cascate Kuang Si

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Il viale principale di Luang Prabang, Sisavangvong Road, è tanto turistico quanto una qualsiasi via nel centro di Vang Vieng. Un turismo diverso però, diciamo l’equivalente di Porto Cervo in Sardegna: architetture francesi curatissime e carinissime e coppie di mezza età in abiti di lino che bevono il loro bel cappuccino sul balcone di uno degli innumerevoli caffé lungo la via.
Forse* sono invecchiato anch’io, o forse* non dover incrociare facce devastate mentre qualcuno rutta rumorosamente in sottofondo tipo colonna sonora giova all’umore.

Una passeggiata lungo il mercato serale basta e avanza, anzi… non è nemmeno necessaria. Il modo migliore per scoprire la città è girovagare nelle stradine attorno al Wat Manorom per un raggio di 2-300 metri. Lì non ci sono fuochi d’artificio, solo una zona residenziale poco trafficata e tanto basta per rilassarsi un po’.

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Subito a nord ci sono gli ostelli migliori della città per qualità-prezzo e a due passi dal Mekong. Sul fondo, le lunghe barche salpano puntando verso la riva opposta, poi virano controcorrente per non essere trascinate via dal fiume. Percorrono gli ultimi 50-70 metri praticamente di traverso. Sarà che ho studiato al nautico e ormai sono un nerd, ma nel loro piccolo le trovo buffissime ^ . ^

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In fondo non c’è molto da fare a Luang Prabang… salire sul monte Phousi, visitare il Wat Xiengthong (bellissimo), bersi una birra all’Utopia con vista sul fiume Nam Khan. I bar chiudono tutti prima di mezzanotte, così una delle cose più ‘tipiche’ da fare è prendere un tuk tuk fino al Bowling. Yes, bowling in Laos.

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La cosa da fare è andare alle cascate Kuang Si. Il tuk tuk / minivan ti ci porta in un’ora e poi ne aspetta tre prima di tornare indietro, ma non bastano! Troverete un passaggio a fine giornata (direi che le 5p sono un po’ il limite per non restare a piedi).

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A trecento metri dall’uscita del parco c’è un posto chiamato Butterfly Park, per fortuna/purtroppo ignorato dalla maggior parte dei turisti. L’ha aperto cinque anni fa una coppia di olandesi carinissimi…

« Siamo arrivati qui e abbiamo deciso di restare » dice lui con semplicità, e lei…

« Non sapevo nulla di farfalle prima di aprire questo posto. Adesso insegniamo ai bambini il ciclo di vita di questi insetti e loro sono sbarloditi… non hanno la minima di idea di tutto questo. È importante che lo imparino, no? Solo, dobbiamo fare tutto con calma.. appena cominci a fare qualcosa di ‘educativo’ in un paese comunista tutti diventano subito sospettosi »

« L’Ecuador ci è piaciuto di più, ma se avessimo aperto un posto del genere lì, beh, avremmo dovuto assumere guardie armate per la notte, capisci »

Visitate, visitate, visitate. Fosse anche solo per parlare con loro. Il centro è bellissimo, praticamente l’eden sotto una rete, altrimenti le farfalle volano via… come questa qui sotto. No, non è una foglia, le foglie non hanno le zampette.

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PAROLA DEL GIORNO (Lao): Laakon (bye bye)

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