C

C. ha fatto un po’ di tutto, la sua passione è la vita. suona la chitarra blues, in trio, poi in duo e poi, sempre a causa delle donne o altre cose più serie, da solista. È uno spirito libero, ma per esserlo davvero ha bisogno di una moto e lui ne ha avuta sempre una, cambiandone una 30ina: suzuki da due cilindri, moto modificate in stile chopper, scheletri e bolidi fighissimi tutti luci e cromature.

Sulla riva del Colorado, con la luce del tramonto che incendia le rocce rosse tutt’attorno, mi regala il racconto della sua vita tra una risata e un tiro alla pipa di metallo che ci passiamo a vicenda. Parla solo lui ed io non mi azzardo a fermarlo, vorrei non si fermasse mai.
Stiamo lì un’ora, poi prende la chitarra. La sera suona sempre qualche pezzo della sua musica, suona solo quella. A volte qualcuno gliela chiede per suonare qualcosa di famoso da poter cantare tutti assieme, e penso che è lui il vero giovane che suona roba originale, le sue storie, la sua vita, lasciando a noi altri i vari bob marley, beatles & co.
È uno strano modo di invecchiare il suo, ancora pieno di vita, ma con interessi ardenti che non capisco perché sembrano non andare più bene, fuori moda, troppo sinceri ed indifesi per il mondo di oggi. Lui non ci può fare niente, ha vissuto nel suo tempo ed ora si sente solo. mi piacerebbe tanto fargli sentire quanto capisco la sua solitudine, che non si è davvero soli fintanto c’è qualcuno che ti capisce, o almeno ci prova, ma vivamo in mondi diversi e non potrò mai condividere la sua nostralgia tanto da regalargli un sorriso che possa bucare il tempo.

PAROLA DEL GIORNO: secret meeting (andiamo a fumare di nascosto, sennò mamma ci scopre)

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