Una volta ho letto che le persone sono come navi, che nella notte dell’oceano si scambiano messaggi di luce. Sono nove giorni che sto stipato con altre 30 persone in un autobus che è la nostra casa (cucina, salotto e camera da letto) mentre scorrazziamo qua e la tra Nevada, Utah, Arizona e California. Abbiamo tra i 19 e i 70 anni, siamo sposati, divorziati, scapoli in cerca dell’anima gemella, gay e lesbiche. C’è la tipa psicotica che sta alla larga da tutti ed il tipo noioso dalla quale tutti cercano di stare alla larga, il finocchio obeso e sdentato a briglia sciolta, che ormai si è bello che lasciato andare e così sia, una coppia di teneri anziani emigrati chissà quando dal centro america.
Una donna, che mi ricorda mia madre, mi racconta che ha divorziato anni ed anni fa, mi dice che tutto quello di cui ha bisogno sono cinque amici e subito mi sorride come mai mi hanno sorriso prima: serena, e negli occhi la felicità di chi ha vissuto come meglio ha potuto, con integrità. Quando glielo dico sorride ancora e mi dice che da giovane la chiamavano sunshine girl e quel sorriso l’ha avuto anche nei momenti più duri.
C’è l’australiana che ha studiato da terapista ha appena preso il brevetto da pilota per diventare un medico volante, c’è Charlie (lui è l’Anima dell’America) e una manciata di giovani inglesi dall’accento forte che stanno facendo, chi più chi meno, il giro del mondo. Un paio di cinesi, la belga, la francese ed infine io.
Io, che osservo e descrivo gli altri. chissà loro come mi vedono, come mi descriverebbero. È così ingenuo vedermi al di fuori di questa umanità che conta tutti tranne me. Chi mi sta attorno ha il potere di darmi (e togliermi) energia, gioia ed entusiasmo. C’è chi mi chiede della mia vita, dei miei progetti, e mi scuote così tanto con non so che da rendermi insofferente di quest’autobus e di questa gita, esplodo in mille raggi di luce e sento che non c’è tempo da perdere, non più.
Vorrei poterli abbracciare tutti, vorrei abbracciare il mondo, baciare la bocca chi chi mi regala un pezzo della mia felicità, circondarmi di gente positiva e pretendere di essere positivo anch’io.

PAROLA DEL GIORNO: self-conscious (intraducibile)

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