Quando si impara una nuova lingua non ci si può limitare alla sola grammatica. Nelle strade, tra gli amici, in televisione, sui giornali, a lezione in università, ecc. lo slang e i modi di dire sono parte integrante del discorso, se non li conosci non capirai che la metà di ogni cosa! Oltre al significato più stretto a volte aiutano a capire anche un modo di immaginare le cose, di pensare, e mostrano anche alcuni preconcetti…

Dopo quasi 18 mesi di portoghese, tornato Italia mi sono reso conto di quanti se usiamo anche noi senza accorgercene. È ironico che molte cose della propria lingua si imparano proprio quando non la si usa.

Ogni volta che in Brasile sentivo qualcosa di nuovo me lo segnavo su un pezzo di carta o sul cellulare. Ho conservato poi l’abitudine anche in Portogallo, mi divertiva sopratutto conoscere quelli uguali all’Italia.

P.S. A Belém (periferia di Lisbona), proprio tra la famosa pasticceria che vende i Pasteis de Belém e la cattedrale c’è un kebabbaro che ha decorato le piastrelle del primo piano del suo locale scrivendoci sopra un sacco di proverbi portoghesi (almeno la metà sono uguali a quelli italiani).

Arregaçar as mangas (rimboccarsi le maniche); Segurar a vela (tenere la candela… eh si, c’è anche questo!); …ao preço da chuva (“al prezzo della pioggia”, qualcosa di praticamente regalato); As paredes têm ouvidos (le pareti hanno orecchie); A fome é a melhor cozinheira (la fame è la migliore cuoca); Amor verdadeiro nunca envelhece (il vero amore non si scorda mai); Cão que ladra não morde (can che abbaia non morde); Amigo do meu amigo, meu amigo é (…vabbé , questa si capisce); A quem tudo quer saber nada lhe se diz (a chi tutto vuole sapere nulla si dice); A verdade é como o azeite, vem sempre á toma da água (la verità –è come l’olio,– viene sempre a galla); Enquanto o pau vai e vem aliviam as costas (mentre il bastone va e viene, si allevia il dolore… bellissimo!); A galinha da minha vizinha é sempre melhor que a minha (l’erba del vicino è sempre più verde); Por culpa de alguem, não se fia a ninguem (per colpa di qualcuno / non si fa credito a nessuno); Andar com rabo de preta (sculettare).

Brasiliani:
Vai a tirar o pai da forca? (vai a salvare tuo padre dalla forca?… detto a chi cammina velocemente); Não tem geladeira em casa? (non hai il frigo a casa?per esercitarti -, a chi sbatte la portiera dell’auto); Sou feito de açúcar (sono fatto di zucchero – mi scioglierei –… scusa assurda per quando piove e non si vuole uscire).

La canzone Nem vem que não tem ha altri modi di dire simpatici (anche se credo che i più non si usino più, almeno, io non li ho mai sentiti se non in questa canzone), tipo: Pra virar cinza minha braça demora (letteralmente “per diventare cenere la mia brace ce ne mette…” e non ho idea in che situazioni si usi, ma uno un’idea se la fa…); Nesse embalo vou botar pra quebrar (ogni volta me lo faccio spiegare, ma lo scordo sempre); passar pra trás… (turlupinare, mettere i piedi in testa);

PAROLA DEL GIORNO: sf badalhoca (tarzanello  …non centra niente, ma non troverete questa parola da nessun’altra parte!)

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