‘A Braga sono tutti molto religiosi’

Un'inquietante ecografia..

Non mi metto a fare discorsi meta-teologici..  ma quando si dice che in questa o quella città sono tutti mooolto religiosi di solito significa che in fondo è vero il contrario…  ma diciamo che forse è proprio questo che mi ha attirato a Braga per la pasqua in un certo senso: dall’iper-tradizionalismo nascono le idee più assurde, grottesche e kitsch immaginabili!

Dopo aver visto Aveiro, ‘la Venezia del Portogallo’ (lonely planet), abbiamo quindi visto Braga, ‘la Roma del Portogallo’ (lonely planet), e abbiamo capito che quelli della lonely planet scrivono cazzate.

Braga
Non ci scrivo molto su, ci siamo fatti un giro e poi siamo andati via, qualche chiesa, le vetrine dei negozi con gli abiti in vetrina color prugna (sennò che pasqua è?), scampanate fino a sera e fuochi d’artificio che i sanseveresi ci si accenderebbero le sigarette.

Braga (Praça Conde de Agrolongo)

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CANZONE DEL GIORNO: O sândalo – Tom Zé  (1972)

“faça sua orações uma vez por dia
e depois mande a consciência
junto com os lenções p’ra lavanderia”
[…]

Non toccate la polvere

Viseu (Adro da Sé)

Arrivato a Viseu, come al solito quando visito una città nuova, mi sono procurato una mappa per poterla attraversare passando per i punti principali (chiese, piazze, città vecchia). È solo un modo per familiarizzare con il posto, ma non sottintende alcun interesse specifico per l’arte sacra o l’urbanistica.

Viaggiare con una Lonely Planet può spesso creare idea che visitare, conoscere un posto significhi ammirarne le chiese o assaggiare quell’anonimo disgustoso dolcetto ‘tipico’ che nemmeno i residenti conoscono.

Se questo è invece il vostro modo di viaggiare e di ‘scoprire’, allora (fatta esclusione di pochi centri come Lisbona e Oporto) il Portogallo riserverà per voi un’amara delusione, soprattutto in quanto italiani! Il Portogallo non ha il patrimonio dell’Italia, né la cultura culinaria (che può essere riassunta in baccalà, o vitello, con contorno di patate, insalata e riso), eppure riesce a conservare quell’atmosfera malinconica e placida che la contraddistingue. Mi appare come una visione, o un eco del passato.

Viseu è solo un paesino di provincia, con alcuni edifici storici a memoria di chissà quale passato, ma è stata una tappa piacevole di questo piccolo viaggio verso la Galizia con Shirin. Certo poi siamo arrivati ad Aveiro, poco più a Ovest, sulla costa, è la magia si è infranta…

Aveiro non è una città, è la fotocopia di un enorme villaggio turistico, con tanto di ponti, canali e pseudo-gondole, tutte ovviamente caratteristiche al cento per cento. Quello che resta delle vie del centro sono case private della loro dignità, facce sospettose di gente che ha inconsapevolmente già capito di aver buttato nel cesso la propria città, barattandola per un centro commerciale e un cinema multisala.

Mi viene in mente libro d’ombra di Tanizaki, che spiegava come l’ombra (intesa come il non mostrare mai completamente qualcosa, lasciando il mistero all’immaginazione) e il tempo sono tra gli strumenti più sublimi dell’arte e della passione erotica, cioè della stimolazione dei sensi.
Quando qualcosa mi viene celato m’incuriosisco, la mia immaginazione prende la strada che più mi appartiene. Quello che non vedo diventa qualcosa di intimo, perché parla direttamente a me una lingua che solo io posso capire. Togliere questo, tirare a lucido tutto perché si veda bene è l’ossimoro dell’arte, è l’atto pornografico del mostrare tutto.

CANZONE DEL GIORNO: Limiti –  Caparezza (2003)

Porto Côvo

Porto Côvo

21°C.  Per un attimo abbiamo creduto davvero che fosse già arrivata l’estate! Raggiungiamo Porto Côvo con tenda e sacchi a pelo negli zaini e la seria intenzione di accamparci in spiaggia per goderci le stelle, il rumore del mare la notte…  LA NOTTE! un freddo terribile!!

per il resto.. spiaggia, oceano (mi è sempre piaciuta questa parola), una donna chiacchierona, tanti gatti (tutti neri, a guardia dei nostri zaini) e due splendidi tramonti.

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Una nota:  Con la bassa marea si può raggiungere Praia da Ilha do Pesseguinhos (che si trova di fronte l’isola) a piedi costeggiando la scogliera a sud di Porto Côvo. Ci sono una serie di spiaggiette isolate proprio belle!

PAROLA DEL GIORNO (brasiliano): adj tagarela (chiacchierona)

Lisbona

A Graça, ferma in piedi sul marciapiede, una donna chiacchiera con l’amica affacciata alla finestra della sua casa al piano rialzato.
Intorno ad Alfama bandiere del Portogallo, dimenticate dagli europei di calcio, ancora stese lì a sbiadirsi al sole.
Sull’altro lato della collina invece, a Mouraria, proprio ai piedi del castello, gli studenti cercano di trovare una casa nel dedalo del quartiere degli immigrati, due o trecento gradini più su di Martim Moniz.
Risalendo le stradine che portano a Chiado puoi vedere fricchettoni dai lunghi dread pulire minuziosamente la loro porzione di peixe dourato in un ristorantino dimesso, circondati da anziani.

Oporto… o Porto?

Torre dos Clérigos dei Chierici church porto oporto portugal portogallo city città

I portoghesi chiamano la loro città Porto (così come la loro squadra di calcio FC Porto). Oporto è la traduzione in Inglese.

I portoghesi usano l’articolo determinativo per i nomi propri (un po’ come in nord Italia quando si dice ‘il Davide’ o ‘la Sara’). Il nome inglese della città si è evoluto da un’interpretazione sbagliata della pronuncia orale, giacché i portoghesi chiamano la città ‘il Porto’. La ‘O’ in Oporto è appunto l’articolo determinativo ‘il’ in portoghese.

Hans, amico ed ospite di Rui a Libona, ha scoperto che a natale i portoghesi (incluso Rui) passano le feste con la famiglia… io e Shirin abbiamo avuto la netta impressione che si stava annoiando a morte, così lo abbiamo invitato a visitare  Oporto (o Porto? boh) insieme a noi.

Arriviamo in città per l’ora di pranzo, così andiamo diretti al mercado do Bolhão, vicino alla stazione del treno, a fare scorta di mandarini e panini al prosciutto. Il mercato è decisamente uno dei luoghi da mettere in lista per una visita in città, suggestivo e movimentato.

Mercado do Bolhão Market mercato del de porto oporto portugal portogallo food

Attraversiamo il centro della città per raggiungere la Ribeira, il borgo antico di Oporto. A differenza di quello di Lisbona, Alfama, il quale sta diventando sempre di più una destinazione turistica (localini di musica Fado a prezzi esorbitanti e targhe Routard nei vicoli più insospettabili), il borgo di Oporto sembra ignorare la massa di turisti che ne invade i vicoli. Palazzi abbandonati, finestre rotte, donne in ciabatte e grembiule che stendono i panni per la strada, in una piazzetta troviamo c’è persino una gabbia di polli, costruita con materiali improvvisati.

oporto ribeira portugal portogallo

Quello che mi è piaciuto della città è stata proprio l’onestà dei suoi vicoli, l’odore del pranzo che scende dalle finestre, il pianto dei neonati, i bambini che giocano per strada… difficilmente un’attrazione turistica può colpirmi di più di questo genere di luoghi.

Vista di Oporto quartiere Riberia

Ponte d'Arrábida Arrábida Bridge Porto Oporto portugal portogallo boat barco barca river douro

oporto ribeira portugal portogallo bridge eiffel ponte

Oporto è molto diversa da Lisbona… qui l’aria è più tesa, gli automobilisti sono aggressivi e se hai una macchina fotografica in mano la gente ti guarda male (una signora mi è passata davanti mentre stavo regolando la fotocamera e ha cominciato ad urlarmi contro perché pensava che la stessi fotografando). Di certo preferirei altre vibrazioni, mai è probabilmente meglio questo di una popolazione che si finge accomodante solo per spremere turisti e visitatori.

View over Oporto Porto landscape viewpoint panorama river douro sunset pordosol por do sol tramonto golden hour gold romantic red portugal portogallo

Passiamo per la casa della musica, unica tappa al di fuori del centro storico. Moderna, accogliente ed equipaggiata di una selva di iMac per improvvisarsi produttori di musica elettronica! Siamo riusciti ad infilati nella sala grande ad ascoltare le prove di un concerto… e che acustica!

casa da della musica porto oporto concert hall skateboard

Camminiamo per una giornata intera e siamo cotti, ma come dire di no ad una visita alle cantine del vino Porto? Vedi mai che l’alcool ci fa passare la stanchezza. Le vinerie sono disposte in fila lungo la avenida de Diogo Leite, sulla riva opposta del Douro. Ce ne sono così tante che decidiamo per una a caso. L’oste ci chiede se vogliamo innanzitutto un vino rosso o bianco, ma noi siamo ignoranti in materia e chiediamo a lui di guidarci nella scelta. Le vinerie sembrano un po’ dei pub, piccoli e accoglienti, ma niente di più al di fuori di questo. Ringraziamo, dormiamo e torniamo a Lisbona.

Ribeira vista avenida av. de Diogo Leite porto oporto portugal portogallo

PAROLA DEL GIORNO: tasca (il classico “baretto” sporco e sincero; in Brasiliano Barzinho o Pé sujo)

Graça …e Alfama

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Una passeggiata per Graça e Alfama, due vecchi quartieri caratteristici di Lisbona. I panni stesi fuori ad asciugare (un’istituzione, ci sono pure nelle cartoline), i vicoli in acciottolato, le case pericolanti e le vecchiette che ti guardano dalle porte delle loro case al piano terra. C’era lo sciopero degli spazzini e le strade erano invase dai sacchetti della spazzatura. Sembrava di essere a Napoli, ma senza gigi d’alessio…

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Devo dire che mi è proprio piaciuto girare per questi vicoli, troppo stretti perché le macchine riescano a passarci. Ti ci rilassi dentro, permetti al tempo di scorrere più lentamente (come dovrebbe essere), lasci che l’illusione ti prenda e diventi magia. Riesci persino a stupirti per i piccoli particolari…

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In cima alla collina (come a Roma anche qui ce ne sono sette) entriamo nel castello di São Jorge, anonimo, noioso come tutti i castelli.
Questo peraltro è stato l’unico luogo a pagamento visto nella giornata,.. bah!

Castelo de São Jorge
Castelo de São Jorge

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PAROLA DEL GIORNO: sm aquecedor, calefação (termosifone)

Castello di São Jorge